La scarlattina fa parte della famiglia delle malattie esantematiche, è altamente contagiosa e viene causata dal batterio Streptococco beta-emolitico di gruppo A. Colpisce prevalentemente i bambini tra i 3 e i 12 anni, ma può capitare, sebbene sia raro, che prenda anche gli adulti e i lattanti senza alcuna distinzione tra maschi e femmine.
Diagnosi della scarlattina
Solitamente, la diagnosi viene data dopo un esame obiettivo, ovvero, dopo una valutazione di tutti i sintomi esternati dal paziente; solo in caso di dubbi, si ricorrerà al tampone faringeo. I sintomi principali sono la febbre, il mal di gola, la tachicardia, i dolori addominali, la lingua a fragola bianca, la lingua a lampone e tante altre che approfondiremo in seguito.
Dal momento che la scarlattina è causata da un batterio, la terapia consisterà nella somministrazione di un antibiotico per circa 7-10 giorni, oltre ad un periodo di lungo riposo quando si ha la febbre.
Cosa provoca la scarlattina
La causa primaria della scarlattina, come già detto, è lo Streptococco beta-emolitico di gruppo A, un batterio che produce tossine eritrogene e che può essere anche causa di alcuni episodi di infezione alla pelle o infezione alla gola.
Trasmissione della malattia
La trasmissione non avviene soltanto attraverso contatto interumano ossia dalla saliva emessa dal malato tramite tosse, respiri profondi, starnuti e conversazione, ma anche con il contatto di oggetti contaminati dal batterio, per esempio con delle posate o bicchieri utilizzati precedentemente dal malato e non accuratamente lavati, oppure libri o giocattoli; questo perchè il batterio streptococco beta-emolitico di gruppo A riesce a sopravvivere nell’ambiente per diverso tempo.
Sintomi
Dal momento in cui compaiono i primi segni della scarlattina, si dovrà procedere con la terapia antibiotica che azzererà il contagio già dopo 24-48 ore.
Vediamo insieme quali sono i sintomi primari della malattia: mal di gola; febbre alta; durante i primi giorni di malattia lingua a fragola bianca.
Dopo qualche giorno, lingua a lampone rossa; esantema o eruzione cutanea diffusa, formata da puntini e chiazzette rosse piuttosto vicini tra loro che si formano su tutto il corpo e che, dopo qualche giorno, si desquamano; dolori addominali; cefalea e tachicardia.
Come si cura la scarlattina
La scarlattina ha bisogno della precoce somministrazione di antibiotici per circa 7-10 giorni, nonché di un certo periodo di riposo a letto, almeno finché non passa la febbre.
Solitamente si prediligono le penicelline che si somministrano per via orale oppure i macrolidi nel caso il malato sia allergico. Prima dell’avvento della penicellina, il rischio di morte era abbastanza diffuso, la scarlattina poteva causare endocardite, meningite, setticemia, encefalite, malattie reumatiche o glomerulonefrite.
Fortunatamente, tutti questi rischi, compresa la morte, sono diventati davvero molto rari, la cura apposita vi farà passare la malattia senza problemi.
Nei primi giorni della malattia, è opportuno che il malato rimanga in isolamento, in particolar modo se è un bambino, questo perchè è bene evitare la trasmissione a parenti o coetanei, per esempio compagni di classe o di giochi.
Per la legge italiana, il bambino deve essere riammesso a scuola dopo due giorni dall’inizio della somministrazione della terapia antibiotica poiché è stato appurato, da diversi studi scientifici, che il malato di giovane età è ancora contagioso dopo un solo giorno di terapia, ma non dopo due.