Con l’arrivo di un bebè il corpo cambia, reagendo in maniera diversa ai ritmi della quotidianità. La sonnolenza in gravidanza rappresenta un vera e propria seccatura, soprattutto per le donne che lavorano o che non amano la sedentarietà.
Da cosa dipende questo improvviso aumento del sonno? Scopriamolo insieme.
Sonnolenza in gravidanza: tutti i sintomi
Può capitare, durante le prime settimane di attesa, di sentirsi spossati e privi di energie.
Non tutte le gravidanze si assomigliano tra loro, ma spesso le donne che vivono questa condizione riescono a percepire i cambiamenti del corpo in modo significativo, scontrandosi con esigenze mai incontrate prima. Tra voglie improvvise e sbalzi d’umore, si fa strada anche una fastidiosa e insistenza sonnolenza. Le palpebre sembrano non reggere più la fatica del giorno e la capacità di concentrazione subisce una preoccupante battuta d’arresto.
Cosa succede esattamente in questa particolare fase della gravidanza?
Le cause
Le cause della sonnolenza in gravidanza possono essere molteplici. Quella maggiormente accreditata risiede nell’aumento del progesterone, ossia un ormone steroideo che può facilmente causare l’aumento del sonno.
Le prime settimane di gravidanza incidono in modo particolare sul sistema ormonale femminile. Le conseguenze di questo squilibrio influiscono soprattutto sulla tiroide e, come appena detto, sul progesterone, che aumenta in modo significativo.
Tale aumento può essere ricondotto anche alla placenta e non sempre è da considerarsi nemico, poiché aiuta a tenere lontane le contrazioni per un tempo sufficientemente lungo.
Molte altre comunque sono le cause che influiscono sulla sonnolenza di una gestante.
Tra queste troviamo la riduzione della fase rem, che rende il sonno notturno più leggero; la carenza di ferro e un cuore affaticato da un peso tutto nuovo.
Insomma, i capricci del corpo in gravidanza si fanno sentire. Ma come fare a combattere la sonnolenza quando si è in attesa di un bebè?
Soluzioni
Una delle soluzioni proposte a questo piccolo problema risiede il più delle volte in rimedi naturali e tisane rilassanti. Occhio però alla caffeina, presente nel the o in altre bevande.
È molto sconsigliato assumere prodotti o farmaci energizzanti. Molto utile invece potrebbe essere intervallare il sonno con power nap, ossia brevi riposini di 15 o 20 minuti. È importante che la siesta diurna venga fatta in tutta comodità e in contesti riconosciuti come familiari.
Terapeutico, infine, può essere imparare a gestire lo stress: un po’ di sana attività fisica mattutina non può che essere d’aiuto.