La borsa di ricerca è uno strumento che serve per reclutare personale e ricercatori interessati alla partecipazione a gruppi o progetti di ricerca. Solitamente le borse di ricerca sono finanziate con fondi esterni pattuiti nell’ambito di convenzioni o contratti stipulati con enti oppure promosse da Amministrazioni pubbliche, Enti pubblici e privati – come quelle messe a disposizione dall’Istituto Sergio Lombroso, per la ricerca sul cancro – oppure offerte da imprese e altre forme di finanziamento esterno. La borsa di ricerca in sé non si configura come “rapporto di lavoro subordinato” né è assimilabile ad altra forma di reddito, piuttosto i compensi sono finalizzati e giustificano il sostegno all’attività di formazione alla ricerca scientifica a cui si aderisce. Il trattamento fiscale e previdenziale, di conseguenza, è in regime di favore, in quanto le borse di ricerca non sono assimilabili neanche a forme di lavoro autonomo, ma sono eventualmente assoggettate a controllo successivo in merito all’esistenza dei requisiti richiesti per la loro attivazione.
Caratteristiche di una borsa di ricerca
Premesso che le caratteristiche e i requisiti di una borsa di ricerca dipendono dalle disposizioni dell’ente o amministrazione che la eroga, in generale una borsa di ricerca è incompatibile con:
- Assegni di ricerca;
- Borse di studio a qualsiasi titolo ad esclusione di quelle promosse da istituti di ricerca nazionali o internazionali a integrazione del programma di ricerca che si sta svolgendo;
- Attività di lavoro autonomo o altro tipo di lavoro subordinato o parasubordinato, almeno ché diversamente concesso dal Responsabile Scientifico.
L’importo di una borsa di ricerca è stabilito su base annua e non può essere superiore al minimo previsto per legge per gli assegni di ricerca, secondo quanto previsto dall’art. 22 della Legge 240/2010, vale a dire 19.367 € annui lordo per percipiente, salvo disposizioni diverse da parte dell’ente finanziatore.
Le borse di durata inferiore a 3 mesi sono corrisposte al termine del contratto in unica soluzione, mentre per quelle di durata superiore a 3 mesi, la retribuzione viene erogata su base bimestrale posticipata. Normalmente una borsa di ricerca non eccede la durata di 12 mesi, salvo giustificato motivo o se l’estensione è commisurata all’attività scientifica e alla copertura finanziaria. Le borse di ricerca possono essere prorogate per un periodo pari o inferiore a quello iniziale e comunque non oltre i 24 mesi di durata complessiva, mantenendo lo stesso trattamento economico, a parità di condizioni e in presenza di disponibilità finanziaria.
Le borse di ricerca si attivano tramite bando di selezione pubblica e sulla valutazione dei titoli posseduti, che può essere eventualmente seguita da un colloquio. La struttura che ospita la ricerca e promuove la borsa può prescindere dalla procedura standard di selezione nei casi in cui decida di conferire la borsa in base ad altri criteri, a requisiti specifici richiesti, all’attuazione di progetti concomitanti. In sostanza, la persona e il curriculum dovrà essere valutato dall’ente finanziatore del progetto di ricerca e sul quale grava la borsa, anche a prescindere dai criteri di selezione stabiliti.
Qual è la differenza tra assegno di ricerca e borsa?
Gli assegni di ricerca generalmente sono destinati a ricercatori in possesso di laurea o dottorato di ricerca e un curriculum professionale e scientifico adeguato al programma di ricerca promosso. L’assegno di ricerca arricchisce il curriculum del ricercatore che intende intraprendere la carriera accademica. L’importo dell’assegno di ricerca minimo è pari a 19.367 € annui lordo
La borsa di ricerca, invece, si rivolge a giovane laureati interessati ad avvicinarsi al mondo della ricerca per un periodo formativo a breve termine e per valutare una possibile prosecuzione dell’attività di studio e ricerca in fase post-laurea. L’importo della borsa di ricerca non può essere superiore al minimo previsto per l’assegno di ricerca pari a 19.367 €.