L’Oriente e le sue molteplici ed antichissime culture hanno sempre esercitato un certo fascino in Occidente ed in particolare in Europa e Nord America. Infatti, non sono poche le persone che si sono avvicinate anche alle religioni e alle pratiche orientali più diffuse, soprattutto dagli anni ‘60 in poi. Tra queste ultime, un considerevole successo l’ha riscontrato il cosiddetto Tantra, particolarmente diffuso in molte zone del Tibet, della Cina, dell’Indonesia, del Giappone e della Corea e poi propagatosi nel resto del mondo.
Nel nostro Continente, ad aver suscitato molto interesse sono stati anche i massaggi Tantra, connessi alla pratica orientale omonima. Massaggi che tendono a coinvolgere sia l’aspetto fisico (come qualsiasi altra pratica di rilassamento o esercizio muscolare) e sia quello spirituale (implicando, perciò, momenti di meditazione e di distacco mentale dalla realtà). Cerchiamo comunque di capire cos’è il Tantra e a cosa potrebbe servire, per coloro che volessero avvicinarvisi.
In cosa consiste il Tantra
Il Tantra non è altro che una sorta di filosofia di vita, che tende ad unire pratiche, tecniche o rituali utili per l’espansione della coscienza umana. Il Tantrismo rappresenta in realtà una fase dell’evoluzione delle varie e maggiori correnti religiose indiane e coinvolge yoga, meditazione e altre pratiche. Le sue origini risalgono all’incirca al IV° secolo d.C. (anche se in realtà le sue radici si rifanno anche a molti secoli prima), mentre i primi testi scritti, in cui si fa riferimento a tale pratica, si individuano tra il VI° ed il VII° secolo d.C.
Come abbiamo accennato, il Tantra raggruppa un insieme di aspetti, fisici e spirituali. In particolare, pratiche fisiche, esercizi di controllo del respiro, tecniche di visualizzazione e meditazione, recitazioni di mantra, pratiche di purificazione e culto ed esecuzioni di gesti simbolici o posizioni particolari da effettuare con le mani. Di conseguenza, rappresenta un miscuglio di elementi, utili per coloro che vogliano approfondire il rapporto stretto tra mente, corpo e spirito.
A cosa potrebbe servire il Tantra
Per quei soggetti interessati, dal punto di vista fisico, le posizioni Tantra offrono dei benefici simili a quelli di qualsiasi altra forma di yoga e che preveda appunto posizioni e tecniche di respirazione. Nello specifico, vi sono vari vantaggi di natura psico-fisica: una maggiore mobilità articolare; allungamento muscolare; riduzione di fastidi o problemi alla schiena; benefici generali per il sistema respiratorio; riduzione di ansia e stress ed un certo miglioramento dell’umore.
La pratica del Tantra intende favorire il raggiungimento di uno stato di equilibrio e armonia tra corpo, mente e spirito, combattendo e riducendo eventuali stati di ansia, depressione, apatia e agitazione, sia fisica che soprattutto psicologica. I massaggi Tantra aiutano anche da questo punto di vista e si articolano in tre fasi principali: una prima di raccoglimento e meditazione; la seconda composta da massaggi lenti, lievi e circolari su varie parti del corpo, compreso il viso; una terza di rilassamento.
Per raggiungere e stabilire questo equilibrio psico-fisico, è necessario lavorare sui 7 Chakra principali, che rappresentano i centri energetici che sono situati lungo la Shushumna e che tende a coincidere con la colonna vertebrale. Dal punto di vista anatomico, i chakra sono connessi a organi e ghiandole del corpo umano, che possono essere stimolati in maniera diretta attraverso delle pratiche fisiche specifiche. Tuttavia, i chakra possono anche essere collegati a suoni, forme e colori particolari, usati negli esercizi meditativi.
Pertanto, la pratica del Tantra, essendo appunto un insieme di esercizi di natura fisica e spirituale, aiuta i soggetti con determinate problematiche psico-fisiche a ottenere e ristabilire una sorta di nuovo equilibrio. Difatti, secondo il Tantrismo, tali problematiche sono dovute a squilibri fisici oppure sbilanciamenti energetici, che appunto possono portare, come accennato, ad agitazione, ansia e stress di varia natura, ma anche veri e propri dolori fisici.