Anche in campo alimentare esistono delle vere e proprie mode e lo sappiamo. Una di queste è rappresentata dalla dieta vegana, molto di tendenza negli ultimi anni in tutto il mondo. Ma ci siamo mai chiesti se questo tipo di alimentazione fa bene alla nostra salute? Notizie di cronaca riportano anche casi estremi, magari su persone con altri problemi, che sono finite all’ospedale se non addirittura al cimitero (per informazioni clicca qui e vai al sito di Cattolica san Lorenzo ).
Ricerche scientifiche molto attuali avrebbero dimostrato che un’alimentazione a base di soli ingredienti vegetali sarebbe rischiosa per il nostro cervello. Cerchiamo di capirne il motivo.
Salute, cosa dice la scienza sulla dieta vegana
Secondo questo studio scientifico un’alimentazione vegana, vale a dire che non contenga prodotti di origine animale, avrebbe conseguenze negative sulla salute del cervello, poiché andrebbe a far mancare al benessere cerebrale un nutriente prezioso come la colina. Emma Derbyshire, autrice della ricerca nonché esperta di nutrizione e scienze biomediche, sostiene questo assunto in uno studio pubblicato sulla rivista britannica BMJ Nutrition, Prevention & Health.
Cos’è la colina? Si tratta di un nutriente anche chiamato vitamina J, simile a quelle del gruppo B prodotta dal fegato. La colina è coenzima in molte reazioni metaboliche, agisce sui livelli di colesterolo e naturalmente protegge il nostro fegato dal rischio di epatiti o cirrosi.
Il cervello e la dieta vegana
Ma cosa c’entra la colina con il cervello? Questa molecola, oltre ad avere a che fare con il nostro fegato, va anche a condizionare il sistema nervoso, al punto tale che viene somministrata nel caso di depressione, ma anche demenza, Alzheimer e patologie psichiatriche come il disturbo bipolare e la schizofrenia.
La colina prodotta dal nostro fegato, tuttavia, non è sufficiente alle esigenze fisiologiche del nostro organismo e quindi deve essere integrata attraverso l’alimentazione. Le fonti di vitamina J sono la carne rossa, in particolare di manzo, le uova, ma anche i latticini, il pesce e la carne di pollo. Ecco spiegato come mai una dieta vegana metterebbe a rischio la necessaria quantità di colina per il nostro fabbisogno.
L’importanza della dieta per il benessere Spesso la colina viene completamente trascurata da esperti e nutrizionisti, pur essendo un nutriente davvero prezioso per il nostro benessere. Per questo, l’autrice della ricerca, sostiene l’importanza di una formazione degli operatori sanitari e di una dieta ricca di questa vitamina fin dalla nascita.
In ogni caso, la colina può essere presa anche dai latticini e nel caso di un’alimentazione vegana, dai germogli di soia tostati, dai broccoli e i cavolini di Bruxelles, dai piselli, dai funghi, dalla quinoa, dalle nocciole e infine dagli spinaci.